Protezione Testimoni
Regolamento della Protezione Testimoni - NOOSE
1. Premessa
Il compito della Protezione Testimoni è di garantire la sicurezza e l'incolumità di individui a rischio, fornendo protezione costante durante tutto il processo legale e investigativo. Gli agenti incaricati devono agire con discrezione, efficienza e prontezza, assicurandosi che il testimone sia sempre protetto da eventuali minacce.
2. Procedura Operativa
a. Valutazione iniziale del rischio
Prima di prendere in carico un testimone, deve essere effettuata una valutazione completa del rischio. Questa valutazione determina il livello di minaccia e il tipo di protezione necessaria.
La valutazione deve includere:
Analisi della minaccia: Origine e natura delle minacce al testimone.
Profilo del testimone: Importanza delle informazioni che il testimone fornirà, vulnerabilità e comportamenti.
Ambienti da proteggere: Luoghi di residenza, lavoro, o zone frequentate dal testimone.
b. Scorta e Trasferimenti
Ogni trasferimento del testimone deve essere pianificato con discrezione. Gli spostamenti devono essere fatti in veicoli non identificabili e con percorsi di emergenza prestabiliti.
La scorta deve includere un'unità di protezione davanti e una di retroguardia, con comunicazione costante via radio con la centrale operativa.
Durante i trasferimenti, il testimone deve sempre essere sotto stretta sorveglianza e mai lasciato senza protezione.
c. Sicurezza in sede protetta
Se il testimone viene trasferito in una safe house o in una località segreta, è compito degli agenti verificare che la sede sia adeguatamente sicura.
Sorveglianza esterna e interna: Gli agenti devono sorvegliare sia l’esterno che l’interno della safe house, garantendo che nessuno possa accedere senza autorizzazione.
Misure di sicurezza attiva: Sistemi di allarme e monitoraggio video devono essere sempre attivi.
3. Comportamento degli Agenti
a. Discrezione
Gli agenti assegnati alla protezione di un testimone devono agire sempre con la massima discrezione. È vietato rivelare l’identità o il luogo del testimone a persone non autorizzate, incluso personale di altri reparti, a meno che non sia strettamente necessario.
b. Comunicazione costante
Gli agenti devono mantenere una comunicazione costante con la centrale operativa. Qualsiasi cambiamento di programma o minaccia imprevista deve essere immediatamente segnalato.
c. Comportamento durante la protezione
Gli agenti devono evitare di creare situazioni di panico o attirare l'attenzione durante la scorta o la protezione del testimone.
Durante le fasi di protezione attiva, ogni decisione deve essere presa con rapidità, mantenendo sempre la sicurezza del testimone come priorità assoluta.
4. Procedure in Caso di Minaccia Imminente
In caso di minaccia imminente o attacco contro il testimone, gli agenti sono autorizzati a utilizzare la forza per difendere il soggetto e neutralizzare la minaccia.
Il testimone deve essere immediatamente evacuato e trasferito in una sede sicura, seguendo le procedure di emergenza.
In caso di pericolo durante un’operazione di trasporto, gli agenti devono deviare su un percorso di emergenza precedentemente pianificato, evitando aree a rischio.
5. Uso delle Armi
Gli agenti della Protezione Testimoni sono autorizzati a portare armi da fuoco e, se necessario, ad utilizzarle in difesa del testimone. Le armi devono essere usate solo come ultima risorsa, quando non esistono altre opzioni per salvaguardare la vita del testimone.
6. Collaborazione con altre Agenzie
La Protezione Testimoni può collaborare con altre unità della NOOSE o con forze di polizia locali e nazionali, se necessario, per garantire una protezione ottimale. Tuttavia, la gestione dell’operazione rimane sotto il controllo diretto del comandante NOOSE.
Qualsiasi decisione di coinvolgere altre agenzie deve essere autorizzata dal Direttore della NOOSE.
7. Rapporti e Documentazione
Alla fine di ogni operazione di protezione, gli agenti devono compilare un rapporto dettagliato che descriva l’operazione, eventuali minacce incontrate, e la condotta del testimone durante il periodo di protezione.
I rapporti devono essere conservati e trattati come informazioni riservate, accessibili solo al personale autorizzato.
8. Conclusione della Protezione
Una volta che il testimone non necessita più di protezione, la sua identità e i dettagli dell’operazione devono essere mantenuti segreti. Gli agenti coinvolti devono rispettare rigorosamente le norme di riservatezza anche dopo la conclusione del servizio.
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